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Via dei Triestini (Gran Sasso - Corno Piccolo)

del
  • Gran Sasso
  • Corno Piccolo

Una delle vie più ripetute delle Fiamme di Pietra, molto bella, non facile e varia nonostante il modesto sviluppo. La via supera in basso alcune fessure e in alto delle belle placche fessura a sinistra del canale della Via Normale.  Nel disegno tratteggiata la variante d’attacco alla via. Storia  A Una delle vie più ripetute delle Fiamme di Pietra, molto bella, non facile e varia nonostante il modesto sviluppo. La via supera in basso alcune fessure e in alto delle belle placche fessura a sinistra del canale della Via Normale.

Nel disegno tratteggiata la variante d’attacco alla via.

Storia:

Aperta nel 1948 da Andrea Bafile ‘il migliore interprete abruzzese dell’alpinismo moderno’ (Stanislao Pietrostefani da ‘Omaggio al Gran Sasso’) con alcuni compagni a due anni di distanza dalla via Valeria (1946), altra via classica del Campanile Livia, anni molto prolifici per il forte alpinista aquilano che così commenta questo periodo: Prima di annullarsi sulla Sella dei Due Corni la cresta sud-sud-est del Corno Piccolo, piegando verso ovest, si impenna bruscamente e costituisce un piccolo gruppo di guglie slanciate ed elegantissime. La roccia, ottima in tutta la cresta, raggiunge qui consistenza e purezza di linee impareggiabile.

Trascurate dai pionieri perché troppo piccole, le guglie furono prese in considerazione la prima volta nel 1932, quando Domenico d’Armi e Bruno Marsilii salirono la più alta, a picco sulla Sella dei Corni e la denominarono ‘Punta dei Due’.

Poco dopo un autorevole conferma della validità della salita arrivò da Giusto Gervasutti, che nel 1934 salì con Aldo Bonacossa lo sperone sud della stessa Punta e lasciò sbigottiti gli alpinisti Abruzzesi scrivendo sulla relazione: ‘difficoltà V grado, al terzo chiodo passaggio di VI’.

A me piaceva l’ultima guglia, ben individuata e separata dalle altre da una netta forcella, e risalendo il Vallone dei Ginepri avevo guardato con attenzione il camino che incide la parete sud con geometrica regolarità. In quegli anni le comunicazioni erano difficili e il Gran Sasso costituiva una barriera fra l’Aquila e Pietracamela, perciò conoscevo gli Aquilotti solo di fama, ma nell’ ottobre 1944 incontrai Bruno Marsilii che era all’Aquila in servizio militare. Anche a lui piaceva la mia guglia, e benché non avessimo arrampicato da oltre un anno, fissammo un appuntamento alla Sella dei Due Corni per la settimana successiva. Bruno sarebbe giunto da Pietracamela ove andava in quei giorni per una breve licenza. Un amico volle accompagnarmi e fummo puntuali dopo venti chilometri di strada percorsi su una sola bicicletta e duemila metri di dislivello. Il versante nord era già innevato e la roccia era fredda, ma la salita fu splendida, e superato un lieve disagio iniziale, ci sembrò di aver arrampicato insieme da sempre.

La guglia fu denominata ‘Campanile Livia Garbrecht’ a ricordo della giovane alpinista romana caduta l’anno precedente sulla Vetta Centrale del Corno Grande e Bruno propose di chiamare l’intero gruppo di guglie ‘Le Fiamme di Pietra’, denominazione felice, poi divenuta ufficiale.

Prima solitaria: Pierluigi Bini 1979

Posizione

La via è nel settore: Gran Sasso → Corno Piccolo → Le Fiamme di Pietra → Campanile Livia → Versante Sud

Apertura

La via è stata aperta nel 1948 dagli alpinisti:

  • Guglielmo Del Vecchio
  • Piero Zaccaria
  • Andrea Bafile

Dati tecnici

Tutte le informazioni aggioirnate e di dettaglio sono accessibili gratuitamente tramite l’utilizzo della nostra applicazione Multipitch. Di seguito sonno riportate solo le principali informazioini tecniche.

  • Apertura: 27 Settembre 1948
  • Grado massimo: V+ (UIAA)
  • Lunghezza: 110 mt
  • Lunghezze di corda: 4
  • Tempo di salita: 1:00-1:30 ore

Crediti

L’itinerario è stato catalogato il 06 Ottobre 2018 grazie al contributo di:

Condivisione

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